Allergie alle arachidi e alla frutta a guscio
Obiettivi formativi.
Al termine di questo modulo, i partecipanti saranno in grado di:
- Identificare e descrivere quali componenti possono essere utilizzati nella Component-resolved diagnostics (CRD), per aiutare nella diagnosi e nella gestione delle allergie alle arachidi ed alla frutta a guscio
- Spiegare le diverse reazioni crociate che possono verificarsi tra arachidi, frutta a guscio e altre fonti allergeniche.
Allergie alla frutta a guscio
- La frutta a guscio è un alimento importante nelle diete di tutto il mondo. In Europa viene consumata principalmente tostata, intera, come burro o come ingrediente di prodotti alimentari.1
- Le arachidi sono in realtà classificate come legumi (al contrario della frutta a guscio) e l’allergia verso queste interessa lo 0,2% della popolazione europea.2
- Le allergie possono essere causate anche dalla frutta a guscio, come nocciole, anacardi e noci.3
- In particolare, in Italia, quelle alle nocciole e alle noci si sono dimostrate le allergie alla frutta a guscio più diffuse.4
- In generale, esistono due tipi di allergia alla frutta a guscio5:
- Allergia primaria alla frutta a guscio – una reazione sistemica, spesso grave, alla frutta a guscio nei pazienti sensibilizzati alle principali proteine di deposito
- Sindrome polline-alimenti – una manifestazione diversa caratterizzata generalmente da sintomi orali/faringei dovuti alla sensibilizzazione al polline, che può essere innescata dalla frutta a guscio
- In Italia la sensibilizzazione e l’allergia primaria alla frutta a guscio sono rare. Derivano principalmente dalla sensibilizzazione primaria alle pesche che contengono proteine di trasferimento lipidico (LTP, un panallergene), espresse abbondantemente in varie fonti alimentari tra cui la frutta a guscio.6
- L’allergenicità della frutta a guscio può essere modificata dalla processazione. Per esempio, la tostatura ad alte temperature ha dimostrato di aumentare l’allergenicità di Ara h 1 (arachidi) inducendo la formazione di aggregati proteici globulari.7
Allergeni in nocciole, arachidi e noci1,8
Allergenicità degli allergeni della frutta a guscio
Reattività crociate degli allergeni della frutta a guscio
Per arachidi, nocciole e noci sono state individuate le seguenti reazioni crociate:
Component-resolved diagnostics nell’allergia alla frutta a guscio
Il potenziale della Component-resolved diagnostics (CRD) nella diagnostica di routine per le allergie alle arachidi e alla frutta a guscio è stato ampiamente studiato19,33,34
In generale, la CRD può offrire:
- Rilevamento di allergeni marcatori specie-specifici che possono indicare sensibilizzazione primaria, ad esempio Cor a 14 (nocciola) e Ara h 2 (arachide).23
- Discriminazione tra reattività crociate che possono causare sintomi clinici, ad esempio reattività crociata tra Bet v 1e Cor a 1 (molto comune nei soggetti allergici al polline di betulla). Questo può differenziare la sindrome polline-alimentare dalla vera allergia alla frutta a guscio.23
- Ridurre il numero di sfide alimentari orali.33,34
Tutti i risultati devono essere interpretati tenendo in considerazione l’anamnesi e i sintomi del paziente.35
La CRD nelle allergie alle arachidi e alla frutta a guscio
Arachidi (Arachis hypogaea)
- Ara h 1, Ara h 2 e Ara h 3 possono essere utilizzati come marcatori primari di sensibilizzazione specie-specifica, purché le IgE specifiche per le proteine di conservazione di altri legumi siano negative o significativamente inferiori.23 Tuttavia, in alcune popolazioni mediterranee, la sensibilizzazione ad Ara h 9 può essere più diffusa.12
- Ad esempio, uno studio trasversale condotto in bambini e adolescenti ha mostrato che la sensibilizzazione ad Ara h 9 era più frequente nei bambini più grandi (età 6–10) e negli adolescenti (età 11–20) e meno frequente nei bambini più piccoli (età 1–5). La tendenza opposta è stata osservata con Ara h 2.13
- La sensibilizzazione delle IgE ad Ara h 5 e Ara h 8 è associata, rispettivamente, a reazioni crociate di profilina e PR-10 Bet v 1.23
Nocciole (Corylus avellane)23
- La sensibilizzazione delle IgE al Cor a 9 e al Cor a 14 nell’allergia alla nocciola può essere utilizzata come marcatore primario di allergeni specie-specifici se le IgE specifiche per le proteine di conservazione (2S albumina, 7S e 11S globuline) in altre frutta a guscio, legumi o semi sono significativamente inferiori.
- La sensibilizzazione delle IgE al Cor a 8 in un paziente allergico alimentare (dal sud Europa) con reazioni sistemiche può essere associata a una sensibilizzazione primaria associata al Cor a 8 o a una reazione crociata con le nsLTP.
- Nei pazienti allergici al polline di betulla (ad es. provenienti dall’Europa centrale o settentrionale) con sintomi orali per lo più lievi, la reattività crociata al Cor a 1 è comune.
Noci comuni (Juglans regia)
- Jug r 1-sIgE è considerato il miglior allergene discriminante nei pazienti allergici alle noci.36
Sintesi
- La sensibilizzazione ad Ara h 2 è considerata il miglior predittore dell’allergia alle arachidi; tuttavia, Ara h 9 può essere un indicatore predittivo migliore nelle popolazioni dell’Europa meridionale.
- La sensibilizzazione agli allergeni delle arachidi Ara h 8 e Ara h 5 può essere un indicatore di reattività crociata.
- Cor a 9 e Cor a 14 sono marcatori primari di allergeni specie-specifici per la nocciola; tuttavia, la sensibilizzazione al Cor a 8 può essere rilevante anche per i pazienti dell’Europa meridionale.
- La sensibilizzazione all’allergene alla nocciola Cor a 1 può essere un indicatore di reattività crociata.
- La sensibilizzazione a Jug r 1 è considerata il miglior predittore per l’allergia alle noci.
- I panallergeni appartenenti alla famiglia delle nsLTP (ad esempio Jug r 3, Cor a 8, Ara h 9) possono causare reattività crociata e sono più diffusi nelle popolazioni dell’Europa meridionale.
- La CRD può essere utilizzata per rilevare la sensibilizzazione ai marcatori di allergeni specie-specifici per ciascuna frutta secca e può essere utilizzata per distinguere l’allergia primaria alla frutta secca dalla sindrome del polline-alimentare.
- La CRD può anche contribuire a ridurre il numero di sfide alimentari orali affrontate.
Riferimenti