Al termine di questo capitolo, i partecipanti saranno in grado di:
conoscere le reattività crociate correlate alle componenti di uovo e latte vaccino
spiegare come la CRD sia un valore aggiunto nelle allergie al latte vaccino e all’uovo
Allergie a latte vaccino e uovo
Il latte vaccino e l’uovo (di seguito denominati rispettivamente latte e uovo) sono ingredienti basilari nelle cucine di tutto il mondo.
Sia il latte sia l’uovo possono causare allergie, in particolare nei neonati e nei bambini piccoli.1,2 Tuttavia, queste allergie possono scomparire con il passare del tempo.3,4
Nei bambini di età inferiore a due anni:
L’incidenza dell’allergia al latte è la più alta nel Regno Unito (1.28%) e la più bassa in Grecia (0.00%). In Italia, l’incidenza è stata dello 0.42%.5
L’incidenza dell’allergia all’uovo è la più alta nel Regno Unito (1.95%) e la più bassa in Grecia (0.11%). In Italia, l’incidenza è stata dello 0.44%.6
Anche l’esposizione a particelle di uovo nebulizzato può causare allergie professionali negli adulti; ciò è stato segnalato per i panettieri7 e le persone che lavorano in reparti di ricerca e di embriologia.8
L’esposizione al calore, ad esempio del forno, può ridurre l’allergenicità di latte e uovo, rendendoli tollerabili a persone con allergie clinicamente rilevanti.9
Componenti allergeniche nell’uovo e nel latte10
Nell’uovo e nel latte sono state identificate diverse componenti allergeniche:
Componenti allergeniche principali nell’uovo
Tabella adattata da10-12
Anche se Gal d 2 è la proteina maggiormente presente nell’albume,9Gal d 1 è considerata l’allergene principale dominante.13
È stato dimostrato che la sensibilizzazione al lisozima dell’uovo (Gal d 4), spesso utilizzato come conservante batteriolitico negli alimenti, abbia una potenziale rilevanza clinica.14
Le allergie all’uovo in età adulta possono essere dovute alla manifestazione della “bird-egg syndrome“, una reattività crociata causata da epitopi IgE presenti in piume di pappagallini, piume di gallina e alfa-livetina del tuorlo.15
Componenti allergeniche principali nel latte
*meno stabile delle protein della caseina
Tabella adattata da10 e 6
Le αS1-caseine e αS2-caseine vaccine, di capra e di pecora condividono elevate identità di sequenza di amminoacidi (87-98%) e reattività crociate.17 Nei pazienti con allergia al latte vaccino, più del 90% è risultato positivo anche all’allergia al latte di capra.18
Anche se raramente, le persone con allergia persistente al latte possono reagire anche verso le proteine della sieroalbumina presente in diverse carni di mammiferi. Ad esempio, è stato dimostrato che la sieroalbumina bovina (Bos d 6) è coinvolta nella co-sensibilizzazione a latte e carne bovina.19
L’attuale routine diagnostica per l’identificazione dell’allergia all’uovo, utilizza test diagnostici in vitro, dosaggio delle IgE Specifiche o test cutanei. L’utilità della CRD nell’identificazione degli allergeni specifici, causa della reazione, è stata ampiamente studiata:
È stato dimostrato che la presenza di Gal d 1 (ovomucoide) preveda il rischio di un’allergia all’uovo clinicamente rilevante.20,21
Gal d 4 è utile per ricercare IgE Specifiche verso lisozima nei pazienti allergici all’uovo.14,16
Uno studio italiano su bambini condotto con CRD in Multiplex ha dimostrato che quelli che risultavano negativi al Gal d 1 avevano un’elevata frequenza di tolleranza all’uovo bollito mentre i bambini positivi a Gal d 1 mostravano un’elevata frequenza di allergia all’uovo crudo.22
La CRD supporta la diagnosi di allergia: la conclusione definitiva sulla rilevanza clinica deve essere formulata considerando la storia medica indicativa, i test diagnostici e, se necessario, un test di scatenamento in aperto o in doppio cieco, contro placebo, con uovo cotto o crudo.8,16 La CRD è utile per distinguere i pazienti con allergia verso uovo crudo o cotto.
CRD nell’allergia al latte
L’attuale routine diagnostica per l’identificazione dell’allergia all’uovo, utilizza test diagnostici in vitro, dosaggio delle IgE Specifiche o test cutanei. L’utilità della CRD nell’identificazione degli allergeni specifici, causa della reazione, è stata ampiamente studiata:
Uno studio nella Cina settentrionale ha dimostrato che IgE Specifiche verso Bos d 12 hanno ottenuto le migliori prestazioni diagnostiche per le allergie al latte mentre IgE Specifiche verso Bos d 4 hanno mostrato le prestazioni peggiori. La precisione della diagnosi dell’allergia al latte è migliorata utilizzando combinazioni di componenti allergeniche del latte, ad esempio Bos d 5 + Bos d 12.23
Livelli elevati di IgE verso tre componenti del latte (α-lattoalbumina, Bos d 4; β-lattoglobulina, Bos d 5 e caseina, Bos d 8) nei pazienti prima dell’immunoterapia orale sono stati associati a un esito meno positivo della terapia. Pertanto, la CRD può essere utile nella selezione di pazienti con allergia al latte vaccino per l’immunoterapia.24
Il dosaggio delle IgE Specifiche della caseina (Bos d 8) ha fornito una precisione decisamente superiore per la previsione della reattività al latte cotto rispetto alla componente β-lattoglobulina e ai test diagnostici tradizionali che misurano le IgE Specifiche dell’estratto di latte vaccino.25
La CRD è utile nel predire quali pazienti hanno maggiori probabilità di rispondere all’immunoterapia orale o tollerare prodotti cotti al forno.
La component-resolved diagnostics può sostituire i test di provocazione orale nelle allergie a latte e uova?
Conclusioni
La CRD distingue le sensibilizzazioni primarie dalle quelle dovute a reazioni crociate nei pazienti con latte vaccino e uovo, permettendo una gestione appropriata.
La CRD è utile per determinare se i pazienti sono in grado di tollerare latte o uovo, cotti o crudi.
La CRD può essere utile per prevedere se i pazienti risponderanno all’immunoterapia orale.
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